Se fosse una commedia romantica by Daniele Giannazzo

autore:Daniele Giannazzo [Giannazzo, Daniele]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-10-04T12:00:00+00:00

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Il giorno dopo Eva e io provammo ad affrontare i nostri dispiaceri nell’unico vero modo che conoscevamo: gustandoci del buon vino davanti a una tavola imbandita di ogni tipo di delizia. Quello in cui eravamo finiti non era il tipico ristorante di lusso su un rooftop di Beverly Hills, di quelli che tanto piacevano a me e in cui imploravo mia sorella di accompagnarmi, ma la bontà del cibo e il fascino del panorama che si poteva ammirare dalle finestre mi sembrarono un ottimo compromesso.

Per quanto le vette intorno a noi mozzassero il fiato, non sapendo sciare purtroppo non c’era molto altro con cui ingannare il tempo in quel paesino. Certo facevamo anche lunghe passeggiate respirando a pieni polmoni l’aria incontaminata dallo smog della città, ma in qualche modo dovevamo anche ricaricarci delle energie perse... Inoltre, quando avevo prenotato il nostro soggiorno non mi ero minimamente posto il problema che mi sarei annoiato: il mio unico obiettivo, dopotutto, era di riprendermi il mio fidanzato.

Mi incupii dopo che il suo bellissimo volto riaffiorò con prepotenza nella mia mente, tornando a dominare i miei pensieri, ma dovevo sforzarmi di riprendere il controllo.

Forse era per il troppo vino, ma in momenti come quelli riuscivo chiaramente a vedere davanti a me la forma elegante delle sue labbra, percepire il sapore dolciastro della sua pelle, di quella pelle che non avrei più sfiorato...

“Basta! Smettila, Alex! Devi pensare a Eva!” mi rimproveravo da solo, imponendomi di sorridere e di non rovinare a mia sorella la giornata a causa del mio cuore spezzato.

«Che ne dici se dopo fissiamo un massaggio nella SPA dell’hotel?» proposi.

Eva non rispose, troppo intenta con una mano ad armeggiare al cellulare e con l’altra a portarsi alla bocca le verdure del suo piatto.

Simulai un colpo di tosse che attirasse la sua attenzione, ma invano.

«Insomma! Non dirmi che stai lavorando anche a pranzo! Penso che l’azienda possa sopravvivere una settimana senza di te» la rimproverai seccato.

Nel suo campo, Eva era un vero pezzo grosso: da quasi un anno aveva ottenuto una promozione grazie alla quale ora gestiva la comunicazione e le strategie marketing della divisione giovani autori under 30 di una nota casa editrice. Era una brillante donna in carriera su cui tutti i colleghi facevano affidamento. Se solo avesse mai mostrato la stessa sicurezza che aveva sul lavoro anche nella vita privata...

Sgranai gli occhi, felice di non aver pronunciato quella frase ad alta voce, com’ero solito fare.

Amava molto il suo lavoro, così tanto che a volte non riusciva a mettere i necessari paletti, e a capire quando avrebbe dovuto semplicemente godersi le sue vacanze.

«Allora! Vuoi che dica io ai tuoi stagisti che non devono scriverti mentre sei in ferie?» la rimbrottai nuovamente. Ma, a sorpresa, Eva mi smentì.

«Non è lavoro» spiegò infatti, restando però sul vago.

«È mamma? È successo qualcosa?» chiesi con una punta di apprensione.

«No, è...» lasciò il resto della sua spiegazione in sospeso e okay, adesso mi stavo decisamente preoccupando.

«Eva, forza... Mi fai venire l’ansia» insistei.

Non senza un po’ di titubanza, mia sorella sputò il rospo: «È Andrew».

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